27 dicembre 2012

Aleja Letterman #13 : Le sfumature sono il profumo della vita


BuonaseVa caVi giovini ! Avrei tante cose da raccontarvi, della serata di ieri, di quella che sto per andare a fare stasera, di gelosie, di cazzi e mazzi MA  ho deciso di essere più discreta quindi vi lascio con un' Aleja Letterman, l'ultimo di questo 2012. Ho grandi progetti per questo 2013 e sto già pensando ad altre "rubriche" altri cazzi e mazzi per gli altri blogger e per me. BANDO ALLE CIANCE, giorni fa mi arrivò una mail che mi consigliava tale blog, perchè, picciotti, guardate che potete anche consigliarmi i blogger da intervistare, a me fa solo piacere perchè non è che conosco tutti eh. Comunque, ho visitato il blog di Victoria , ovvero The Very Victoria e devo dire che è qualcosa di veramente innovativo perchè benchè l'argomento principale sia la moda, beh non è che posti solo vestiti e fa "Ho la borsa di chanel gne gne" , no , Victoria da un senso diverso alla moda, all'abbinamento e ... e cacchio, leggete e visitate !




1- Nel tuo ultimo post parli di come ciò che scrivi non sempre abbia un ordino cronologico ben preciso, poiché è impossibile in qualche modo dirigere il flusso di ricordi. Qual è un ricordo a cui sei particolarmente legata e avresti paura di dimenticare ?


Dal mio ultimo post,è facile capire quanto io consideri il passato una forza che influisce sul presente. Per questo motivo l’unica cosa di cui ho veramente paura è il tempo e il modo in cui quest’ultimo potrebbe annebbiare i miei più grandi ricordi. In particolare vorrei ricordare sempre chiaramente la sensazione che ho provato quando,seduta su una panchina del molo di Santa Monica in California,ho realizzato come non mi mancasse nessuno. Mi sono sentita felice e libera. La vera schiavitù non è infatti quella dettata dal materialismo,ma a mio avviso è quella di avere troppo spesso bisogno dell’altro. Non voglio mai dimenticare quel senso di libertà perché penso che solo ricordandolo nel profondo della sua essenza,sarò in grado di riviverlo.

2- Sei stata in molti luoghi e per me, quando viaggio è come aprire una finestra su un mondo che in altri modi mi sarebbe sconosciuto. Quanto è importante per te conoscere nuovi posti e raffrontarti con nuove realtà anche in campo stilistico e di pensiero ?

Il cosmopolitismo è la più grande forma di conoscenza. Se non avessi viaggiato,adesso non sarei come
sono. Trovarsi in un ambiente sconosciuto è come una rinascita:scoprire nuovi luoghi,vedere come la
luce di un unico sole possa illuminare in migliaia di modi diversi tutti gli angoli del mondo. La quotidianità uccide l’istinto creativo:senza i miei viaggi oggi userei dieci colori al posto di trenta,avrei un campo visivo e mentale molto più ristretto,avrei un modo diverso di emozionarmi e di rapportarmi con la gente. Infine il souvenir è fondamentale proprio perché i ricordi più concreti dei nostri viaggi sono gli oggetti che compriamo nei nuovi posti che visitiamo:per esempio,senza i miei viaggi,il mio armadio non potrebbe essere così vario e ispirante come attualmente è.


3- Nella vita servono gli accessori, le sfumature per renderla veramente completa. Dunque quali sono tali sfumature secondo te ? Cosa ci renderebbe diversi dalle miriadi di persone che indossano stoffe calde a dicembre e cotone leggero ad agosto ?

Partendo dall’universale principio che è preferibile rendersi la vita facile,voglio chiarire che il concetto di sfumare è associabile a quello di alleggerire. Nel campo della moda,trovo assurdo un abbinamento di un unico colore:con una maglia blu è automatico un jeans più chiaro,non di certo un pantalone di uguale tessuto e tinta. In quanto a sentimenti,sfumare è amare il colore degli occhi altrui e al contempo non gradirne la forma:è creare contrasto. Il contrasto cattura,fa riflettere,elevandoci a livelli sempre più alti. Sfumando e rendendoci più leggeri,non solo camminiamo più speditamente ma permettiamo agli occhi altrui di percepirci più facilmente,di farci ricordare. Quello che ci rende diversi dalla massa è il nostro modo di camminare in mezzo ad essa,è essere in grado di capire che a dicembre a tutti serve della lana,il punto è che non si tratta della stessa-identica-medesima lana.


4- Nei pochi outfit che hai postato si nota immediatamente la differenza con molte altre blogger : tu descrivi i capi che indossi come se si potessero sedere su una poltroncina, prendere un caffè e raccontare la propria storia. Tanto che mi viene da chiederti come sia nata questa tua passione, dato che dai disegni che hai anche postato denoto che non è proprio nata ieri.

La mia passione non è nata ieri,ma è esplosa da poco. Per molto tempo ho stupidamente pensato che fosse normale amare così tanto comprare,abbinare. Quando però ho iniziato a pensare a forme e linee nuove di abiti,ho capito che c’era qualcosa di più. Fino a pochi mesi fa ero convinta di non essere capace di disegnare,adesso ho una carpetta piena di disegni che non vedo l’ora di postare. Oggi so che i miei disegni valgono qualcosa non perché me l’abbia detto qualcuno,ma perché sono stati realizzati con il cuore,in momenti di felicità e di tristezza. Capisci di sapere fare una cosa,quando scegli di fare solo quella cosa e mentre la realizzi perdi la concezione del tempo.E ultimamente nei momenti di sconforto e di debolezza,l’unica cosa che mi ha reso di nuovo forte e mi ha fatto sorridere è stata sollevare la matita.

5- Quanto è importante secondo te e secondo la nostra società l’essere in relazione all’apparire e
quanto il nostro modo di vestire svela una parte di noi ?

L’essere in relazione all’apparire è un problema di sempre,non solo della nostra società. Se affrontiamo questo tema nel campo della moda,l’apparire dipende dall’essere perché scegliamo di indossare un vestito piuttosto che un altro seguendo il nostro gusto,il sentirci a nostro agio,la comodità. Così se sei una donna che indossa spesso i tacchi,devo dedurre che l’instabilità non ti dispiace. Probabilmente neanche tu sai che è così,ma la moda serve anche a questo:da quello che vesti,io posso in alcuni sensi psicanalizzarti. In altri ambiti è più difficile studiare il legame tra essere e apparire:possiamo facilitare tutto dicendo che l’immagine conta,ma a volte non risulta abbastanza eloquente e per questo intervengono le parole che spiegano meglio ciò che realmente siamo.

6- Manda un saluto, un bacio o un panda (?) ai miei lettori e ai tuoi !

Saluto i miei lettori con un grande abbraccio,ringraziandoli per le visualizzazioni in aumento e sperando che potrò leggere al più presto dei commenti. Sono onorata del fatto che il vostro sguardo si possa fermare,anche per un millesimo di secondo,sulla mia pagina ma vedere i vostri pensieri tra le righe sarebbe un grande motivo di crescita. Infine un grande ringraziamento va ad Aleja per aver ideato questo progetto:avrei continuato a rispondere all’infinito visto il grande interesse suscitato dalle domande.

3 commenti:

  1. Ma è di Napoli come me! comunque, anche io vado a mare ad Iskia ma in veste assai tamarrona, ahimè.

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    1. Rory purtroppo non sono di Napoli ma vengo spesso in costiera amalfitana! la adoro :)

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  2. A me ha colpito molto una frase che ha detto nella risposta alla prima domanda. Faccio un salto, va'!

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