18 agosto 2012

Les Passant

Questo è il primo scritto del mio progetto "Les Passant", che potete leggere sia su Efp , sia sul mio nuovissimo archivio . I commenti sono bene accetti :) 

Juliane è uno stimatissimo professore di storia e filosofia all’università di Parigi.
Juliane abita in un condominio , vicino a dove lavora, per non camminare troppo a causa della schiena che scricchiola.
Juliane ha cinquant’anni, divorziato da dieci, con una figlia che vive in America con il marito e il figlio di due anni. Marianne , la figlia, chiama Juliane ogni sabato, ma le tariffe telefoniche sono troppo care, quindi parlano poco , il nipotino saluta il nonno e la linea si stacca e Juliane torna solo nel suo condominio, mentre ascolta l’opera ogni giorno, sempre la stessa, per paura di dimenticarla . Con la moglie invece non si sente da quando l’ha trovata a letto con il postino, ma Juliane non è un uomo che porta rancore, solo non vede il motivo per poterle parlare ancora, dato che non hanno nulla da dirsi.
Juliane ha un gatto nero che dorme sempre sulla sua poltrona , lasciandola piena di peletti che poi Juliane deve pulire con la spazzola che la sua governante, la signora De La Rue gli ha prestato proprio per l’occorrenza, credendo che dovesse solo pulirsi i pantaloni.
La verità è che Juliane ama segretamente la governante , ma in maniera strana. Non le parla , non la tocca, non la sfiora.
Juliane ama una donna di vent’anni più grande di lui solo perché è l’unica donna in quel condominio e Juliane vorrebbe esserle grato per quello che fa, ma non fa niente per dimostrarglielo e la guarda arrancare le scale ogni sabato, con la spesa nelle buste, senza aiutarla.
Juliane conduce una vita tutti i giorni della settimana , tranne il sabato, quando non aiuta la signora De La Rue a salire la spesa e ne veste un’altra.
Ogni Sabato Juliane ignora la schiena che scricchiola, la sua cattedra all’università e la chiamata di sua figlia nel primo pomeriggio.
Juliane il sabato si toglie i suoi vestiti , indossa poi una gonna, una maglietta che fa intravedere la penosa scollatura priva di qualsiasi pelo, si rade la barba diligentemente , mette il rossetto facendo attenzione a non farlo sbavare sulle labbra sottili e segnate da qualche ruga, i tacchi ed esce,non aiutando la signora De La Rue con la spesa per non farsi vedere, lasciando che lo faccia qualcun altro al posto suo.
Il sabato Juliane, stimatissimo professore di storia e filosofia all’università di Parigi, dalla schiena scricchiolante, esce fino al mattino dopo, andando con uomini più giovani . E non ha neanche bisogno di cambiare nome in qualcosa di più femminile, perché a Juliane, il suo nome, le piace tanto. 

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